“Inaspettatamente, dal fondo di ogni piacere (…) sale qualcosa di amaro: un impeto di nausea, un venir meno improvviso del piacere, un soffio di melanconia, cose che suonano come una campana a morto perché, fuggitive che siano, recano con sé il senso di provenienza da una più profonda regione, e posseggono spesso una terribile forza di convinzione”
— William James —
Depressione e disturbo bipolare.
Questi i disturbi dell’umore più diffusi nella popolazione generale. Nel caso della depressione, si considera che essa possa colpire fino al 12% degli uomini e al 20% delle donne in qualche momento della vita (Kessler et al. 2003) e che essa tenda a ripresentarsi in modo recidivante. Invece, per quanto riguarda il disturbo bipolare, caratterizzato da un’alternanza di episodi di intensa euforia o irritabilità, con una visione eccessivamente positiva delle cose, ed episodi depressivi, la prevalenza nel corso della vita è minore: tra l’1 e il 4% (Hirschfeld et al. 2003).
Entrambi i disturbi causano un’importante compromissione del funzionamento, che porta in evidenza sempre più quanto siano necessari interventi terapeutici e riabilitativi, nonché psico-educativi e di recovery, continuativi e a disposizione della persona.
Tra questi strumenti, possiamo annoverare anche la Mindfulness. Esistono una serie di autorevoli studi pubblicati su riviste scientifiche (principalmente in lingua inglese) che dimostrano grande affidabilità e rigore scientifico.
La Terapia Cognitiva basata sulla Mindfulness per la prevenzione delle ricadute depressive
La Terapia Cognitiva basata sulla Mindfulness (TCBM) è nata specificamente per ridurre il rischio di ricadute depressive in pazienti affetti da depressione maggiore.
Il primo studio fu condotto dai fondatori della TCBM e risale ormai all’anno 2000 (Teasdale et al.). In tale studio, gli autori randomizzarono, cioè divisero in modo casuale, 145 pazienti con depressione maggiore in fase di remissione, a proseguire le cure tradizionali per la depressione con gli psicofarmaci o la psicoterapia, oppure a ricevere, in aggiunta alle terapie tradizionali, il corso MBCT (Terapia Cognitiva Basata sulla Mindfulness, ovvero il percorso in 8 incontri corrispondente all’MBSR, il percorso per la riduzione dello stress).
I risultati? Incoraggianti.
I soggetti randomizzati al corso MBCT mostrarono un rischio di ricaduta nettamente inferiore rispetto al gruppo di controllo indirizzato alle sole terapie tradizionali. Gli autori osservarono che la differenza nella probabilità di avere ricadute depressive tra i due gruppi diventava significativa già dopo 10 settimane e che, dalla 30° in poi, addirittura aumentava.
Per entrare più nel dettaglio, i pazienti che avevano già avuto 3 o più precedenti episodi depressivi e che, in aggiunta alla terapia tradizionale, avevano ricevuto la TCBM, mostravano un rischio di ricadute a un anno dal trattamento calare dal 78% al 36%.
Per testare ancora di più l’utilità della Mindfulness.
Un altro studio, del 2008 condotto da Kuyken e colleghi all’università di Exeter e supervisionato da Teasdale, paragonava la Terapia Cognitiva Basata sulla Mindfulness con graduale sospensione della terapia farmacologica con antidepressivi alla sola terapia farmacologica: le due hanno dimostrato avere la stessa efficacia. Inoltre, i pazienti indirizzati alla TCBM riferivano un miglioramento della qualità di vita significativamente superiore rispetto ai soggetti che avevano proseguito usando solamente i farmaci.
Nel Disturbo Bipolare

Meno numerosi sono stati gli studi che si sono concentrati sul disturbo bipolare. Il più rigoroso di questi studi ha dimostrato comunque una riduzione della sintomatologia ansiosa residuale in un piccolo gruppo di pazienti bipolari in fase residuale di malattia indirizzati alla TCBM anziché alla sola terapia standard.
In questo come negli altri studi, la presenza di sintomi di mania o di depressione acuta è criterio di esclusione, perché questi sono fattori che impediscono materialmente il raggiungimento di quel grado di concentrazione stabilità minima necessari allo svolgimento di una pratica meditativa. In ogni caso, da tutti gli studi si è evinto che i soggetti con maggiori livelli di mindfulness mostravano meno sintomi depressivi.
NOTA
La Mindfulness (e il relativo corso MBSR) non è da considerarsi come una psicoterapia né come sostituzione di un’adeguata assistenza psicoterapica. Può essere di supporto a malattie che richiedono una terapia a lungo termine o un lungo tempo di ripresa. Può avere una funzione di prevenzione di disturbi psicologici legati allo stress.