“Sono ancora tanto timoroso e impaurito che non riesco a dormire da solo (…) per paura che qualcosa possa accadermi. Violenti afflussi di sangue, paure inspiegabili, soffocamenti, perdite momentanee di coscienza si alternano rapidamente”
— Robert Schuman —
L’ansia è un’emozione percepita da pressoché qualunque essere umano, caratterizzata da un senso diffuso, vago e spiacevole di apprensione, spesso accompagnata da sintomi fisici che spaziano dalla tachicardia all’aumento della pressione sanguigna, dall’accelerazione del respiro a una sensazione di fiato corto e oppressione toracica, da vampate di calore a brividi, e altri sintomi.
Però l’ansia non è necessariamente un’emozione patologica. Infatti, lo scopo principale dell’ansia fisiologica, o paura, è quello di segnalare un pericolo imminente e di mobilitare le risorse necessarie per prepararsi all’attacco o alla fuga.
Tuttavia, in soggetti predisposti, il sistema dell’ansia si attiva anche in situazioni in cui non sarebbe necessario, come ad esempio in situazioni sociali, in ascensore o negli spazi aperti. Quando tale attivazione si manifesta ripetutamente fino a interferire con la qualità di vita e il funzionamento sociale, lavorativo o personale dell’individuo, allora si può parlare di “disturbo d’ansia”.
Anche se diversi tra di loro, i vari disturbi d’ansia sono accomunati da una serie abbastanza stabile di meccanismi cognitivi, come le rimuginazioni, l’attenzione selettiva, la catastrofizzazione, il ragionare a partire dalle conseguenze e l’evitamento (Sassaroli et al. 2006). Questi meccanismi contribuiscono a mantenere ed aggravare il disturbo d’ansia stesso.
Per questo motivo, non sorprende che gli interventi basati sulla Mindfulness, attraverso lo sviluppo di una maggiore capacità di riconoscere i propri pensieri come semplici pensieri e non come una descrizione veritiera della realtà, unitamente allo sviluppo di una maggiore capacità di stare con le sensazioni ansiogene piuttosto che reprimerle o evitarle, potrebbero avere significativi effetti benefici per i pazienti con disturbi d’ansia.
Sebbene meno studiati rispetto ai disturbi depressivi, ultimamente anche i disturbi d’ansia sono stati oggetto di studi volti a esplorare gli effetti benefici degli interventi basati sulla Mindfulness.
Studi scientifici
La Terapia Cognitiva Basata sulla Mindfulness (TCBM) e in misura minore la RSBM (Riduzione dello Stress Basata sulla Mindfulness) in aggiunta al trattamento farmacologico, hanno dimostrato di ridurre in modo significativo la sintomatologia ansiosa in pazienti con disturbo d’attacchi di panico e disturbo d’ansia generalizzata. Per quanto riguarda la fobia sociale, sia la TCBM che l’RSBM si sono mostrate efficaci così come la tradizionale terapia cognitivo-comportamentale, in alcuni casi addirittura senza l’aggiunta di una terapia farmacologica.
Altri studi sono necessari per valutare l’efficacia degli interventi Mindfulness nel trattamento di disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo post-traumatico da stress e fobie specifiche.
NOTA
La Mindfulness (e il relativo corso MBSR) non è da considerarsi come una psicoterapia né come sostituzione di un’adeguata assistenza psicoterapica. Può essere di supporto a malattie che richiedono una terapia a lungo termine o un lungo tempo di ripresa. Può avere una funzione di prevenzione di disturbi psicologici legati allo stress.